lunedì 9 agosto 2010

RINNOVATA PREOCCUPAZIONE PER L’AREA DI SAN SALVI - BIS

E’ dal 2004, da quando è stato reso pubblico il Piano Urbanistico Esecutivo (PUE) su San Salvi, approvato dal C.C. nel 2007, che il Comitato e i cittadini denunciano come la speculazione immobiliare prevista su una parte dell’area, comprometta i notevoli caratteri architettonici dell’ex ospedale psichiatrico e l’integrità del suo parco, e con essi la significativa memoria di questa istituzione.

E, in opposizione al PUE, hanno formulato proposte alternative incentrate su un recupero pubblico e ambientale di San Salvi, sulla sua conversione, in un quadro di apertura alla città, in contenitore multifunzionale di servizi sociali e culturali, coerente con la sua struttura unitaria a vocazione collettiva e compatibile con la preservazione del parco storico: un grande polmone verde da valorizzare e destinare alla massima fruizione cittadina.

La speculazione prevista dal 2004 non si è concretizzata, mentre dopo l’insediamento dell’ Amministrazione Renzi sono apparsi articoli giornalistici che riferiscono di nuove, nient’ affatto positive, proposte su San Salvi, in particolare di una sua acquisizione da parte del Comune, unicamente orientata ad una gestione tecnico-immobiliare e finanziaria del patrimonio edilizio.
In uno, assai sconcertante, della “Repubblica” del 2 giugno 2010, intitolato con la più spudorata disinvoltura “ San Salvi, case e villette nell’ex manicomio” , quasi si trattasse di una normale lottizzazione in campo aperto, si parla di una decisione presa congiuntamente tra Asl e Comune per trasformare con il Piano Strutturale tutta l’area da sanitaria ad abitativa, e promuovere una rilevante operazione immobiliare che porterebbe alle casse dell’Asl 120 milioni di euro e a Palazzo Vecchio gli oneri di urbanizzazione (sic).

Un colossale progetto speculativo, concepito al di fuori di ogni valutazione sugli impatti urbanistici, sull’incremento di traffico privato in un quartiere già congestionato e densamente abitato, sui danni derivanti da un eccessivo peso urbanistico al parco storico e al suo delicato equilibrio; ignorando, inoltre, il vincolo monumentale (D.L. 490/99), relativo al mantenimento della morfologia architettonica dei singoli padiglioni e della conformazione unitaria del complesso.

Malgrado ripetute smentite su accordi intervenuti e la precisazione che tutto deve essere definito nell’ambito del Piano Strutturale, le forti preoccupazioni sul destino dell’area sono ulteriormente avvalorate da quanto riportato il 01/08/2010 da “La Nazione”: sulla volontà dell’Azienda sanitaria di lasciare San Salvi e sulla successiva vendita e destinazione “ di fatto residenziale” dell’intero complesso.

Il Comitato, assieme ai cittadini, continuerà a lottare strenuamente per la salvaguardia di San Salvi e a vigilare rigorosamente sul rispetto dei vincoli che tutelano l’ex ospedale psichiatrico e il suo parco storico. A tale scopo ha promosso un
che ha già raccolto numerose firme, a cui invita ad aderire mandando una mail a comitatosansalvi@email.it

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