lunedì 7 giugno 2010

RINNOVATA PREOCCUPAZIONE PER L’AREA DI SAN SALVI E NON SOLO…

E’ dal 2004, da quando è stato reso pubblico il Piano Urbanistico Esecutivo (PUE), approvato dal C.C. nel 2007, che i cittadini del Q.2 e il Comitato “ San Salvi chi puo’ “ denunciano come la speculazione immobiliare prevista dal Piano su una parte dell’ex ospedale psichiatrico, ne compromette i caratteri di pregio strutturali e architettonici e l’integrità del parco storico nei quali è inscritta la storia e la memoria del luogo.

E, in opposizione al PUE, hanno formulato proposte concrete chiedendo, inascoltati, un recupero di San Salvi coerente con la sua vocazione originaria
di struttura collettiva e organicamente unitaria, quale la realizzazione di un grande complesso pubblico multifunzionale armoniosamente inserito nel parco, che per estensione rappresenta uno dei maggiori polmoni verdi della città, da valorizzare e destinare alla massima fruizione cittadina.
La speculazione immobiliare, per fortuna, non ha trovato ancora attuazione, mentre a partire dall’insediamento della nuova amministrazione Renzi si susseguono articoli giornalistici che parlano di nuove, affatto positive, proposte della stessa giunta su San Salvi, di acquisizione da parte del Comune unicamente allo scopo di una gestione tecnico-immobiliare e finanziaria del suo patrimonio edilizio.

L’ultimo, assai sconcertante, è apparso su “Repubblica” il 2 giugno u.s., intitolato con la più spudorata disinvoltura “San Salvi, case e villette nell’ex manicomio”, quasi si trattasse di una normale lottizzazione in campo aperto.

Si parla di una decisione presa congiuntamente tra Asl e Comune per trasformare, mediante Piano Strutturale, tutta l’area da sanitaria ad abitativa, dando luogo ad una colossale operazione speculativa che porterà alla cassa dell’Asl 120 milioni, e a Palazzo Vecchio i soldi degli oneri di urbanizzazione (sic!).

Nessuna valutazione sugli impatti urbanistici derivanti da un simile progetto sembra contemplata nell’accordo, in rapporto cioè alle problematiche del contesto urbano di appartenenza, al flusso aggiuntivo di mobilità in un quartiere già congestionato e densamente abitato, ai danni derivanti da un eccessivo peso urbanistico sul fragile parco storico ecc. Totalmente ignorato dai soggetti interessati, risulta, addirittura, l’imprescindibile vincolo monumentale ( D.L. 490/99) relativo al mantenimento delle caratteristiche architettoniche delle singole costruzioni e dell’aspetto unitario di tutta la struttura di San Salvi.

Se quanto riportato su “Repubblica” è vero, da parte del Comune nulla sull’incontro è stato reso pubblico, in dispregio delle più elementari norme sulla trasparenza: un chiaro segnale di come il coinvolgimento democratico dei cittadini, tanto vantata dal neo sindaco come rinnovamento politico, sia un mero espediente demagogico.

Se questi, che emergono su San Salvi, costituiscono, inoltre, i nuovi indirizzi di politica urbanistica della giunta Renzi, essi appaiono tutt’altro che innovativi, ma in perfetta e nefasta continuità con il peggiore passato.

Il Comitato assieme ai cittadini continuerà la sua lotta per la salvaguardia di San Salvi, a tal fine ha promosso un appello che ha già raccolto numerose adesioni, e non rinuncerà a vigilare sul rispetto dei vincoli che tutelano l’ex ospedale psichiatrico e il suo parco storico.

Video di approfondimento: http://www.youtube.com/watch?v=t4pEIpsCItc


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