venerdì 26 settembre 2008

CEMENTO A TERRANUOVA BRACCIOLINI

“CITTA’-GIARDINO” DI CEMENTO A TERRANUOVA BRACCIOLINI

Vi scrivo per portarvi a conoscenza di alcune scelte urbanistiche che stanno per cambiare notevolmente l’assetto urbanistico del nostro territorio e per avere un Vostro parere in merito. Si tratta di un Piano di Lottizzazione denominato “Città Giardino” che investe 16 ettari di territorio nel comune di Terranuova Bracciolini, prov. di Arezzo. Terranuova è un paese del Valdarno di 12.000 abitanti, con numerose frazioni dai centri storici ancora conservati, abitati ed inseriti nel paesaggio molto suggestivo delle “Balze”.

Il nostro è un territorio da sempre a vocazione agricola (viti, olivi, pastorizia, produzione del famoso fagiolo zolfino della Penna) e anche turistica (numerosi casolari sono stati trasformati in agriturismo), e che non solo negli ultimi anni, ha subito una forte aggressione che ha deturpato molte delle nostre zone; in primo luogo le cave di inerti che stanno facendo scempio a ridosso di un’oasi naturale, poi la centrale di spinta della SNAM, una mega discarica, un impianto di compostaggio, la direttissima, una cementificazione sfrenata, per citare le più importanti. Il centro storico del nostro comune ha un estensione di 8 ettari; il nuovo insediamento ne occuperà 16 e si svilupperà su due colline che attualmente sono coltivate a vigne, le “Vigne di Poggio Bracciolini” visto che fanno da proscenio alla casa leopoldina detta “di Poggio Bracciolini”, patrimonio storico conservato e restaurato. L’urbanizzazione di cui si parla prevede l’edificazione nel capoluogo di circa 45.000 mq di Superficie Utile e l’aumento di circa 1500 abitanti sugli attuali 8.000 mentre i dati statistici dimostrano che la popolazione è aumentata di poco più di 1000 abitanti in 20 anni in tutto il territorio comunale, comprese le frazioni. Il Regolamento Urbanistico dell’attuale amministrazione prevede nuove costruzioni per l’intera capacità edificatoria del Piano Strutturale, ci riferiamo ad un’ estensione di 75.550 mq su 85.550 a cui vanno aggiunte ulteriori edificazioni previste dalla saturazione dei comparti esistenti. A fronte di tutto questo l’attuale amministrazione, unica del Valdarno, non ha previsto un Piano di recupero edilizio del centro storico del capoluogo che risulta ormai degradato e per questo sempre meno vivibile.

Rosanna Marini

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