COMUNICATO
STAMPA di Comitato San Salvi chi può - CUB Sanità Firenze -
Medicina Democratica Sez. Mirabelli Firenze
E' con viva
soddisfazione che apprendiamo dalla stampa locale (vedi articoli
allegati) che la magistratura sta indagando sulla regolarità di
alcune operazioni immobiliari che l'ASL fiorentina ha curato negli
anni passati, aspramente criticate da comitati e
cittadini. Facciamo riferimento in particolare al tanto discusso
acquisto della palazzina
all'interno dell'isolato del Ponte di Mezzo,
a Firenze, in cui la direzione sanitaria aveva intenzione di
internare alcuni pazienti ex psichiatrici trasferiti da San Salvi, e
all'acquisto della lussuosa Villa
Iris, residenza
terapeutico-riabilitativa per pazienti psichiatrici in una zona
d'élite, a ridosso del Viale Volta.
Per i dettagli
delle operazioni rimandiamo ai nostri precedenti comunicati e agli
articoli dei quotidiani, che alleghiamo.
Cittadini,
comitati, associazioni, sindacati di base è da anni che
denunciano l'allegra e
spensierata gestione economica della sanità fiorentina,
le discutibili acquisizioni
immobiliari, la svendita
del patrimonio immobiliare pubblico,
primo fra tutti l'area di San Salvi, lo smantellamento
dei presidi sanitari di quartiere, come
ad esempio quello di Santa Rosa, ma MAI,
sottolineiamo MAI,
sono stati ascoltati dagli amministratori locali.
Al di là delle
responsabilità personali, sulle quali la magistratura sta indagando,
ci sembra ragionevole sollevare dei seri dubbi sulla volontà e sulla
efficacia del controllo amministrativo e politico dei responsabili
del servizio sanitario e del governo della regione. Anzi, proprio lo
scorso mese il direttore generale dell'ASL fiorentina è stato
promosso, tra tanti dubbi, dal presidente Rossi ad assessore
regionale alla sanità.
Proprio un mese fa ricordavamo a
Rossi "che già alcune sue nomine precedenti, quali quelle
di coloro che sono indicati come i responsabili del colossale
ammanco della sanità di Massa, sono state a dir poco deludenti."
Gli auguravamo che non dovesse rimanere deluso anche da questa
sua ultima nomina. Invece i fatti odierni confermano
ampiamente le nostre valutazioni, non certo campate in aria. Il
presidente Rossi in base a quali criteri fa le sue scelte?
Malati in supervilla, l'Asl "Non c'erano alternative"(La Nazione 29 ottobre 2010)Il
direttore generale Marroni: "Casa Iris è un investimento, non
certo uno spreco".
Quando
l'allegra finanza dell'ASL si intreccia con le speculazioni
Quadra (sabato
28 maggio 2011)
Acquisti
che non quadrano !
(venerdì
22 luglio 2011)
Urbanistica perquisizioni e inchieste su immobili asl - L'Unità 6 luglio 2012
Acquisti
che non quadrano !
1 – Edificio
costruito dalla Quadra s.r.l.
2 –
Autocarrozzeria in attività
3 – Edificio
acquistato dall’ASL
E’ una conclusione annunciata perché accanto all’ex Panificio Militare, dove sono stati messi insieme tanti pezzi che non “quadravano”, molti cittadini e comitati si sono scontrati con la frenetica e molto discutibile attività di questa società che faceva il bello e il cattivo tempo sulle demolizioni di capannoni e vecchie fabbriche, su cui ricostruiva in poco tempo complessi residenziali enormi senza curarsi delle altezze, delle distanze dagli edifici preesistenti, dell’ eventuale presenza di spazi verdi e di tutte quelle regole che un comune cittadino è obbligato a rispettare anche se vuole solamente modificare una porta.
Ogni spazio su cui la Quadra ha costruito, sulla base di quanto riportato dalla stampa locale, assomma irregolarità diffuse per di più non notate da chi doveva controllare, fino a che la Procura non ha iniziato a indagare e a procedere alle necessarie acquisizioni.
Nessuno, sapendo queste cose, per niente segrete, si azzarderebbe a comprare un immobile coinvolto in queste vicende. Per questo ci meraviglia molto l’acquisto da parte della ASL di un edificio, ancora in costruzione, al n. 27 di Via del Ponte di Mezzo, in una corte interna in cui sono stati tirati su due fabbricati dall’abbattimento di precedenti capannoni. I progetti iniziali sono stati sequestrati dalla magistratura; nonostante ciò, sono stati ripresentati dalla proprietà e accolti senza battere ciglio da chi avrebbe dovuto per lo meno attendere le conclusioni dell’inchiesta giudiziaria.
Ce n’è abbastanza per tenersi alla larga da questo ginepraio, ma l’ASL stranamente non lo fa e acquista l’edificio per circa 4 milioni di euro, secondo noi un milione in più rispetto al prezzo di mercato, con grande soddisfazione del venditore. La struttura dovrebbe accogliere alcuni pazienti ex psichiatrici trasferiti da San Salvi, ma il luogo appare inidoneo anche al più elementare senso comune: un cortile interno sovraccarico di costruzioni, circondato da alti palazzi, dall’accesso così stretto che i Vigili del fuoco non potrebbero entrare con i loro mezzi in caso di pericolo. Senza parlare dell’Autocarrozzeria ancora in piena attività.
Come ha fatto l’ASL a definire congruo il prezzo e soprattutto il luogo tenendo conto delle severe e cogenti prescrizioni previste per una residenza sanitaria? Non c’era nessun’altra possibilità? Oppure, quando si spendono i soldi pubblici non si fanno quelle opportune valutazioni che contraddistinguono una gestione oculata e realmente attenta al bene pubblico? Soprattutto poi se i bilanci sono già in rosso e per ripianarli non si pensa ad altra soluzione che a quella ancor più rovinosa di vendere gli immobili di proprietà come quelli del Parco di San Salvi.
Infine, l’amministrazione comunale, il sindaco Renzi pensa proprio di assecondare gli incauti progetti dell’ASL?
Ricordiamo che è proprio al comune che spetta il controllo della regolarità delle pratiche edilizie e la definizione, nel rispetto degli interessi della collettività, delle destinazioni d’uso degli immobili.
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