“Poi c’è da rispettare il vincolo della territorialità: se i pazienti sono stati per anni inseriti in una zona, non si può spostarli all’improvviso in un’altra”. Era il 29 ottobre 2010 e l’ing. Marroni, direttore generale dell’ASL fiorentina, così giustificava l’acquisto a caro prezzo (circa 4 milioni di euro) di Villa Iris. A chi gli faceva notare che, vista la crisi economica e i gravi buchi di bilancio della sanità regionale, sarebbe stato opportuno recuperare le strutture già esistenti a San Salvi per ospitare alcuni pazienti, il nostro ingegnere puntigliosamente sosteneva che questi, giustamente, hanno il diritto di restare nei luoghi di abituale residenza.
22 Settembre 2011: l’ASL fiorentina intima, senza alcuna motivazione, la chiusura della RSA “Le Civette” che opera all’interno di San Salvi. Questo grave atto comporta il licenziamento di 73 operatori, di collaudata e riconosciuta esperienza e professionalità, e il trasferimento di ben 67 anziani e pazienti lungodegenti. Inutile ribadire che questi hanno vissuto gran parte della loro esistenza proprio negli ambienti de “Le Civette”. Questi luoghi sono la loro casa, San Salvi è il loro mondo. Gli operatori sanitari e gli altri pazienti, la loro famiglia.
Cinicamente, i dirigenti dell’ASL fiorentina ne sanciscono la deportazione, sì la deportazione coatta in altri ambienti, in altri luoghi, a contatto con altre persone, con altre realtà. E’ un mondo che si sgretola e a farne le spese sono proprio i più deboli, i più indifesi! Che importa, tanto ci sono interessi economici da soddisfare, c’è da speculare su San salvi, c’è da risanare il bilancio della sanità, colpevolmente compromesso dalla imperizia gestionale. Cosa vuoi che contino alcuni malati, per di più in età avanzata, e alcuni lavoratori, che tanto una sistemazione la troveranno! Sono vite di scarto, esseri in esubero di cui l’azienda si può sbarazzare facilmente!
Caro ing. Marroni, viste le sue dichiarazioni, le chiediamo come mai il vincolo della territorialità, utile per giustificare l’esborso di 4 milioni per Villa Iris, a distanza di un anno abbia perso di efficacia e l’ASL può così decretare la diaspora dei lavoratori e dei pazienti de “Le Civette”?
Le garantiamo che il Comitato tutto, assieme agli altri soggetti che stanno subendo questo grave e ingiustificato provvedimento, si adopererà affinché sia ripristinato il rispetto e la dignità di queste persone, di queste “vite di scarto”, cosi impunemente calpestate.
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