L'Asl pur di vendere San Salvi compra l'immobile di via Ponte di Mezzo, costruito grazie alle norme Quadra
“L’edificio acquistato di recente dall’ASL in Via Ponte di Mezzo, 27 è stato costruito grazie alle norme ‘Quadra’: i due capannoni artigianali preesistenti, corrispondenti ad una tipografia (Nigi) e ad un’officina (Villanelli), classificati come ‘classe 6’ sono stati sostituiti da un unico edificio a destinazione residenziale." Lo affermano i Consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo presentando gli atti che testimoniano la connessione, insieme ai Comitati dell’ex-Panificio Militare, SanSalvichipuò e di Medicina Democratica." Solleviamo seri dubbi sul fatto che un ente come l’ASL, nell’ottica della delocalizzazione delle strutture socio-sanitarie e della vendita dell’area di San Salvi, abbia scelto di trasferire alcuni ex degenti del Centro “I Girasoli" in un edificio che è stato oggetto di polemiche, discussioni e di indagini delle Autorità Giudiziarie.”
“E’ bene ricordare che l’immobile posto in Via Ponte di Mezzo n. 27 è all’interno di un isolato in cui si sono susseguiti interventi di densificazione caratterizzati da un accumularsi e sovrapporsi di pratiche con iter discontinuo, travagliato e che alcune di esse sono ancora sottoposte a sequestro della Procura della Repubblica per indagini. A tutto ciò va aggiunto che il soggetto che ha chiesto il permesso a costruire dell’edificio è stato rinviato a giudizio in seguito all’inchiesta della Magistratura sui cantieri della società Quadra s.r.l. Ha senso peraltro un acquisto di più di 4 milioni di euro da parte dell’ASL quando sul territorio fiorentino si chiudono, per mancanza di fondi, i servizi sociali e sanitari alla cittadinanza ?”
“Ci domandiamo inoltre se l’ASL è certa che non si possano verificare problemi dovuti al fatto che l’ingresso all’isolato avviene tramite un’unica via di accesso le cui dimensioni (m. 3,30 x m. 3,05) poco concedono a ottimali standard di sicurezza in caso di evacuazione rapida e forzata dei residenti (incendi, esondazioni, crolli), soprattutto se all’interno sono presenti numerosi nuclei di pazienti non completamente autosufficienti. Non considerare anche questo tipo di problema significa implicitamente mettere a rischio gli attuali residenti e i futuri abitanti del centro ‘I Girasoli’: che questo possa essere motivato col solo obbiettivo di delocalizzare le strutture di San Salvi per procedere il prima possibile alla vendita non può che trovare la nostra più ferma opposizione.”
“Ci interroghiamo se non vale forse anche in questo caso il principio di territorialità invocato dal Direttore Marroni dell’ASL quando si trattò di comprare Villa Iris per gli ex-pazienti delle case famiglia della zona di Viale Volta: quale differenza permette nel caso del Ponte di Mezzo di sradicare i pazienti del centro ‘I Girasoli’ che hanno finora vissuto nell’area di San Salvi ?”
“Continueremo a seguire la vicenda sperando che l’ASL possa rivedere la scelta fatta e che presto si possa tornare indietro rispetto a una decisione che appare certamente un regalo fatto a chi, dopo aver speculato in un tessuto urbano assai delicato e fragile, ricorre alla soluzione di vendere un immobile ad un ente pubblico." concludono i Consiglieri, che aggiungono: "Terremo l’attenzione sul tema, presentando delle interrogazioni in Consiglio sugli aspetti che non ci risultano chiari e chiedendo risposte precise all’ASL che non ha ancora perfezionato le pratiche di acquisto, e segnalando alle Autorità competenti i rischi che temiamo non siano stati presi in dovuta considerazione sotto il profilo della sicurezza.”
Nessun commento:
Posta un commento