lunedì 11 ottobre 2010

SAN SALVI un ramo secco?

Riflessioni a margine dei 100 incontri in 100 luoghi del SINDACO. . .

SAN SALVI un ramo secco?

Davvero non esiste alternativa alla cessione del complesso di San Salvi alla speculazione privata per avere un migliore sistema sanitario cittadino?
Eppure il concetto di salute è indissolubilmente legato alla qualità della vita, all’ambiente e alla società in cui viviamo. Prima delle cure c’è la prevenzione delle malattie.
Il complesso di San Salvi con il suo parco è un’importante opportunità in questo senso.
Se le soluzioni, anche articolate, fossero prese in un’ottica di potenziamento culturale e ambientale sfruttando le caratteristiche uniche dell’area, si attuerebbe un’azione di vera prevenzione sociale e sanitaria.
Viceversa, la trasformazione dell’area in abitativa sarebbe un’ennesima occasione sprecata in cui gli unici a guadagnarci sarebbero i soliti a cui consegneremmo un bel pezzo della città, carico di storia anche dolorosa ma collettiva, alla speculazione edilizia che stravolgerebbe tutto, a danno di noi tutti e delle generazioni future.
Davvero l’Amministrazione Comunale vuole questo?
E le migliaia di firme dei cittadini per la salvaguardia dell’area non contano nulla?
Solamente la scelta di un uso pubblico di tutta l’area, complesso architettonico e parco, può costituire la base per ripensare ad un vero rilancio dell’area di San Salvi.

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