Il comunicato della segreteria del sindacato Faisa – Cisal (Sindacato dei lavoratori dell’Ataf) che esprime contrarietà alle proposte di pedonalizzazione avanzate dai Comitati dei cittadini e ultimamente anche dal presidente della Provincia Renzi, chiarisce perché i bus non possono essere allontanati da subito dal centro.
I bus restano nel centro perché solo all’interno della ZTL il trasporto pubblico può fare concorrenza a quello privato. Passano da lì per fare cassa ed impedire la bancarotta dell’azienda. Insomma il centro storico di Firenze, patrimonio Unesco dell’umanità, è usato come una specie di busvia di lusso!
E’ chiaro che il sindacato fa il suo mestiere e difende gli interessi dei lavoratori. Ma si può continuare a impostare il piano della mobilità e la politica urbanistica di questa città basandosi solo su ragioni sindacali o sulla pura compatibilità economica dell’azienda?
La maggior parte dei passeggeri dell’ATAF usa i bus di 12 m di lunghezza e di una decina di tonnellate di peso, non tanto per spostarsi da una periferia all’altra, quanto per raggiungere il centro.
E’ noto infatti che tra Duomo e Stazione avviene un ricambio quasi completo dell’utenza di ciascuna vettura.
Lo stesso tipo di servizio non potrebbe essere svolto con mezzi più leggeri, ecologici e su itinerari alternativi, raggiungendo comunque le principali destinazioni senza entrare nella città antica, senza sconnettere i selciati e senza minacciare i monumenti?
L’insieme del servizio di autobus non potrebbe essere rivisto secondo linee che percorrono un certo numero di corsie davvero protette, evitando il centro o attraversandolo lungo uno o due corridoi di attraversamento?
In questo modo, come chiede lo stesso sindacato, non si farebbe ugualmente un solo cambio di autobus per raggiungere il centro?
E’ per rispondere a queste domande che due mesi fa Comitati dei cittadini e Associazioni hanno avanzata una proposta che riecheggia ora nelle parole di Renzi.
Essa prevede:
1. la trasformazione delle numerose linee di bus passanti per il centro in “radiali” che si attestano in punti di attracco attorno all’area centrale, comprendente il Duomo, in gran parte pedonalizzata
2. il superamento della concezione centripeta del trasporto pubblico nell’area fiorentina e l’inaugurazione di nuove linee “passanti” da periferia a periferia
3. il potenziamento e la creazione di nuove linee con bus di dimensioni medie nel centro storico con tratte circolari di collegamento tra le varie zone
4. la proposta di “tapis roulant” tra Piazzale Montelungo e la stazione di SMN, per collegare meglio con il centro uno dei principali punti di attracco.
Per il resto, siamo contrari al passaggio della tramvia dal centro, oltre che per le ragioni già esposte in occasione del referendum, anche perché con quel ramo della Linea 2 (dalla Stazione a Piazza della Libertà passando dal Duomo) non si fa che seguire pigramente la logica attuale, senza operare un vero cambiamento nella concezione generale del trasporto urbano e metropolitano.
Per noi il progetto di potenziamento della rete ferroviaria adattata al trasporto locale (“metrotreno”), presentato nel convegno tenutosi il 20 giugno alle Murate e la profonda correzione dei tracciati e della tipologia del trasporto urbano devono accompagnare qualsiasi riforma della mobilità nel centro storico.
Rispondiamo così anche a chi, come l’ing. Mantovani, intervenendo nel dibattito suscitato da esponenti del governo centrale contrari al passaggio della tramvia da piazza Duomo, nega che esistano alternative a quel progetto.
In ogni caso invieremo anche al Ministro Bondi e al Ministro Matteoli due dossier con le relazioni e le tavole del nostro progetto di massima di attraversamento del centro storico senza tramvia.
ANCHE IN QUESTA OCCASIONE RIBADIAMO CHE I COMITATI SONO disposti a fornire il LORO contributo a qualsiasi confronto e IN qualsiasi tavolo tecnico purché ciò avvenga in un confronto leale, alla pari e SENZA RISULTATI PrecostituitI.
info: 338-8043263
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