martedì 1 luglio 2008

LE GRANDI OPERE DELL’ASSESSORE (e del CAVALIERE)

Note a margine del convegno “Per un patto sulle infrastrutture in Toscana – Firenze 30 giugno 2008

Siglato il sostanziale accordo tra Matteoli e Conti sul tema delle infrastrutture in Toscana.
E’ questo l’esito del convegno svoltosi ieri, 30 giugno, al teatro dell’Affratellamento di Firenze, durante il quale l’assessore Conti incassa la piena disponibilità del ministro Matteoli a collaborare per la realizzazione del piano delle infrastrutture toscane in nome di un presunto interesse generale, delle Istituzioni e del Paese, che travalichi gli schieramenti politici.
“Per le infrastrutture e la produzione di energia – afferma il ministro – non ci deve essere concorrenza politica tra i due schieramenti”, sebbene ci siano diversità di vedute, per esempio sulla tramvia a Firenze, la cui linea 2, quella che dovrebbe passare per piazza Duomo, non incontra i favori dello stesso ministro, e sebbene Conti timidamente riaffermi che, nonostante le convergenze, ci sarà “competizione politica” con Matteoli, anche se ci riesce difficile immaginarne le modalità e i contenuti.
I protagonisti del “patto” sono tutti tesi a smussare le residue asperità in nome di un pragmatismo, di una politica del fare, che vada al di là dei “corporativismi locali” (leggi comitati e popolazioni investite dagli scempi ambientali), politica che fa dipendere il rilancio dello sviluppo della Toscana proprio dalla infrastrutturazione pesante del territorio.
Tutti d’accordo quindi sull’Alta Velocità, sull’autostrada tirrenica, sugli inceneritori, sui rigassificatori, sulle terze corsie delle autostrade esistenti, sulle bretelle autostradali, sul presunto “riordino”del sistema aeroportuale, sullo sviluppo del porto di Livorno, sulla Grosseto - Fano, ecc.
Insomma, “piatto ricco, mi ci ficco”!
Sembra davvero essere partita la grande corsa alle grandi opere regionali che, in una sorta di distopia produttivistica o, meglio, di una ubriacatura sviluppista, dovrebbe garantire la ripresa del ciclo economico, il rilancio dei consumi e non ultimo la partecipazione alla suddivisione degli utili della competizione globale.
Il ministro Matteoli ribadisce che “è arrivato il momento che in Toscana si devono realizzare le infrastrutture per garantire la competitività e lo sviluppo”, non disdegna una velata critica al sistema toscano quando fa notare che nessuno dei 57 miliardi di euro cantierizzati con la Legge Obiettivo ha riguardato la Toscana, bacchetta gli industriali che dovrebbero impegnarsi a fare sistema tra di loro e a non chiedere sempre e troppo al mondo della politica. Tuttavia è sempre possibile recuperare il tempo perso, l’importante è snellire radicalmente le procedure, e in questo il ruolo delle regioni può essere decisivo, e avere tempi certi nella realizzazione delle opere. A fronte di risorse scarse è fondamentale l’apporto dei privati, anzi “chi governa - afferma il ministro – deve dare garanzie ad un mondo privato per fare infrastrutture”.
L’assessore Conti ha confermato i temi che gli sentiamo ripetere da un po’ di tempo a questa parte, ossia la centralità del sistema ferroviario dell’Alta Velocità, demagogicamente definita Alta Capacità, perché dovrebbe servire a trasportare tante merci in giro per l’Europa e 500.000 toscani in treno ogni giorno, lo sviluppo del porto di Livorno e la sua interconnessione con il sistema dell’AV, la cooperazione pubblico privato con l’arretramento della sfera pubblica a favore di una gestione privata dei servizi, rivelatasi il più delle volte inefficiente e fallimentare. Ha ribadito l’importanza della partecipazione e del coinvolgimento delle popolazioni nei processi decisionali, quale garanzia dell’esecuzione delle opere infrastrutturali e in questo senso la Toscana si candida a modello di operatività avendo approvato proprio la legge sulla partecipazione.
In questo senso riteniamo, come movimento dei comitati, che sia necessario avviare un’approfondita riflessione proprio su questa legge, che nei fatti sembra essere concepita più per contenere e neutralizzare l’eventuale dissenso sollevato dalla realizzazione delle infrastrutture che per ampliare gli spazi di democrazia dal basso. Sarebbe importante proporne una radicale revisione o addirittura una sua abolizione a favore di procedure che garantiscano la reale trasparenza dei processi decisionali e l’accesso dei cittadini a tutte le fonti di informazione.
A questo proposito è interessante notare come Alessio Gramolati, CGIL Toscana, abbia addirittura quantificato in circa 200 milioni di euro i maggiori costi, per il contenzioso e danni vari, che potrebbe comportare la proposta di attraversamento in superficie dell’AV, formulata in questi giorni dall’Università e dai cittadini: siamo al grottesco! Primo perché a rispondere a quelle proposte sia il segretario della CGIL Toscana. Secondo perché viene giudicata dannosa è la reale volontà di partecipazione dei cittadini e non la scelleratezza, sociale e ambientale, delle grandi opere, del cavaliere e dell’assessore.
Tra la tangibile soddisfazione dei partecipanti, quasi tutti addetti ai lavori, il convegno si conclude con il rinnovato invito dell’assessore Conti alla semplificazione e snellimento delle procedure, divenute ormai, secondo lui, semplice interpretazione burocratica di un diffuso fondamentalismo ambientalista.


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