venerdì 11 luglio 2008

“20.000 ALLOGGI IN AFFITTO” A FIRENZE

PROGRAMMA “20.000 ALLOGGI IN AFFITTO” A FIRENZE
PICCOLI MOSTRI CRESCONO

Uno degli interventi del programma di cosiddetta “edilizia agevolata”, che ha interessato altre otto aree della città, è in corso di realizzazione nella zona a ovest di Careggi, tra Via di Quarto e Via N. da Tolentino, lungo la valle del Terzolle, in una zona di grande pregio storico e ambientale, in gran parte tutelata con l’istituzione del Parco Storico della Collina.


Area di intervento

In quest’area erano previsti dal Piano Regolatore “Attrezzature e servizi pubblici”, “Verde pubblico e sportivo”, ossia servizi che avrebbero migliorato sensibilmente la vivibilità di questo settore periferico della città.


Precedente previsione di PRG


Attuale previsione di PRG

La parte nord del lotto era addirittura compresa nel Sistema storico e ambientale della collina fiorentina che, come sappiamo, costituisce una “unità ambientale” caratterizzata da un “equilibrio mirabile tra natura dei luoghi e opera dell’uomo” e in cui “non sono ammesse nuove edificazioni”. Nella parte sud invece era insediato il centro sociale autogestito Ex Emerson, importante esperienza di autorganizzazione contro la speculazione edilizia e la marginalità sociale.


Area del cantiere e sullo sfondo il Parco della Collina

L’amministrazione comunale di Firenze, aderendo al programma già ricordato, ha approvato una variante del PRG che ha trasformato tutto ciò in un’area di ristrutturazione urbanistica soggetta quindi a un consistente programma di edificazione, a firma dell’arch. Bartoloni, in questi giorni al centro dell’attenzione della stampa locale. Dovrebbero essere in corso di realizzazione 72 alloggi da cedere in affitto “agevolato” e 42 in vendita a prezzi di mercato.

Ecco come appare oggi quell’area !

Qual è il bilancio di questo e degli altri interventi simili?

Gli assessori Biagi e Coggiola, in occasione della consegna dei primi alloggi, hanno definito questo programma una “grande operazione” rispetto alla quale sfidano chiunque “a trovare condizioni e soluzioni migliori di quelle rese possibili dal programma Ventimila alloggi in affitto”.
Nonostante l’apologia degli assessori, appare evidente il carattere fortemente speculativo dell’intera operazione che, in quello che abbiamo definito lo “scambio ineguale”, avviene con grandi e insperati vantaggi economici per gli operatori privati e notevoli penalizzazioni, sia economiche che ambientali, per il bene pubblico, ossia per tutti noi.

Gli alloggi sono stati costruiti dalle imprese utilizzando consistenti agevolazioni pubbliche: contributo statale del 45% del costo di costruzione, riduzione del 40% degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, dilazione del pagamento della parte residua, ecc. A tutto ciò l’amministrazione comunale ha aggiunto la possibilità, non prevista nel Decreto Ministeriale 27/12/2001, di costruire alloggi da vendere a prezzo di mercato! Possibilità, questa, che il legislatore nazionale giustamente non ha espresso, ritenendo le agevolazioni disposte più che sufficienti per remunerare l’investimento privato.

Perché a Firenze è stato concesso questo ulteriore regalo alla rendita immobiliare?

Facciamo notare che questo programma è stato usato come un grimaldello per forzare le previsioni del piano regolatore e consentire l’edificazione residenziale privata in aree di grande pregio ambientale, destinate a servizi, verde pubblico e agricolo, in cui normalmente non sarebbe stata possibile. Inoltre, la qualità delle aree tende a far salire i prezzi di realizzo degli immobili spingendo verso l’alto i valori del mercato immobiliare, vanificando di fatto la riduzione concordata del canone d’affitto e consentendo agli “operatori” di incamerare la rendita fondiaria che si viene a creare.

Ricordiamo inoltre che con questo programma, in molti casi, si è attuato un indebito consumo di suolo: la legge urbanistica regionale infatti dispone che “nuovi impegni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali sono consentiti esclusivamente qualora non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti”.

Siamo proprio sicuri che a Firenze non esistano opzioni alternative per localizzare interventi di edilizia sociale?

Purtroppo non c’è affatto da essere fieri di questa “grande operazione”, che invece contribuisce a deteriorare la residua qualità ambientale del nostro comune e a spendere male le già scarse risorse economiche pubbliche.

Ancora una volta: "Grazie, assessori!"

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