Il
degrado delle colline fiesolane
Oramai,
da più di un decennio, si assiste ad un progressivo degrado, anche
estetico, delle colline fiesolane, sotto Maiano, uno straordinario
patrimonio paesaggistico di grandissimo valore storico e culturale,
la cui causa principale è riconducibile all’abbandono delle
attività agricole. La crisi dell’agricoltura ha delle conseguenze
devastanti sull’antica trama campestre minuta e variegata del
paesaggio agrario delle colline, riducendo da un lato interi pendii
un tempo coltivati e ben curati in terreni incolti, e dall’altro
trasformando vetuste case coloniche in residenze di lusso, con
giardini all’inglese e grandi recinzioni a rete, del tutto avulse
dal contesto circostante. Si assiste così, alla lenta inesorabile
distruzione della coltura promiscua delle basse colline
attorno a Firenze, frutto del plurisecolare e sapiente lavoro
dell’uomo con la natura, all’alterazione di quell’equilibrio
dinamico tra uliveti, campi a seminativo, boschi, ordinati filari di
colture viticole, e di quel profilo panoramico punteggiato di antica
edilizia rurale e storiche ville padronali di notevole pregio
artistico, noto per la sua bellezza e armonia in tutto il mondo.
Contro una tale deriva, assume rilevanza, ai fini di una
conservazione dei caratteri peculiari storico-culturali e
ambientali-paesistici, il tema di una rinnovata pianificazione
territoriale basata sullo stretto legame esistente tra il paesaggio
da salvaguardare e tutelare e il mantenimento e ripristino della
funzione agricola, in quanto l’una specchio dell’altra e
viceversa.
Vista panoramica dell'area di Maiano prima del secondo intervento descritto nel testo
Il
caso di Maiano.
Ad
impoverire i sedimentati valori di ordine materiali e immateriali di
un tale pregiato contesto non vi è solo il collasso dell’agricoltura,
purtroppo fino ad ora colpevolmente incontrastato da parte delle
istituzioni pubbliche, ma anche un malinteso utilizzo di carattere
commerciale e turistico. Significativo a tal proposito è quanto sta
avvenendo in prossimità del piccolo borgo di Maiano, dove, per
incentivare la frequentazione con l’auto di turisti e avventori, si
costruiscono dei parcheggi occupando e distruggendo una parte di un
uliveto (come accaduto in passato -1-) o intervenendo, come avvenuto di
recente (-2-), ai bordi della pittoresca strada di Maiano, erodendo un
tratto del pendio sovrastante e diradandone la vegetazione. Dunque
per aumentare i flussi di traffico motorizzato in luoghi peraltro
protetti (siamo all'interno dell'ANPIL Torrente Mensola) e vocati,
con l'attiguo parco di Monte Ceceri, al silenzio, alla quiete e alla
salubrità ambientale, si procede a minare, anche se in modo
apparentemente circoscritto, la sua identità estetica e quindi i
suoi valori storico-culturali e il suo delicatissimo equilibrio
ecologico. Secondo la Convenzione
Europea del Paesaggio, i
paesaggi di grande valore storico-paesaggistico sono da preservare,
per quanto è possibile, nella loro integrità e presuppongono perciò
interventi di conservazione e mantenimento dei loro aspetti più
significativi attraverso politiche di salvaguardia.
Dunque qualunque attività economica deve essere consentita solo se
compatibile con le esigenze di conservazione e mantenimento delle sue
peculiarità storico-paesaggistiche.
Il
Comune di Fiesole ha attentamente valutato la compatibilità prevista
dalla Convenzione Europea e il rispetto dei vincoli dell'ANPIL per le
trasformazioni in atto a Maiano?
L'area del secondo intervento, come si presenta attualmente
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