IL PARCO DI SAN SALVI E’
MALATO
CAUSA PRINCIPALE: UNA
PERSISTENTE CATTIVA MANUTENZIONE
Il degrado e lo stato di
abbandono che interessa parte dell’area di San Salvi, da anni all’attenzione dei
cittadini sempre più preoccupati per le sorti di questo grande complesso
pubblico, non risparmia neanche il suo parco storico, uno dei maggiori e più
pregiati polmoni verdi della città.
La gravità dello stato
fitosanitario e delle condizioni di instabilità - statiche e biomeccaniche di
ancoraggio al terreno - del patrimonio arboreo del parco è tale, che si prevede
l’abbattimento di ben 90 esemplari. In merito all’avanzato
degrado delle condizioni generali del parco di San Salvi, la Dott.sa
Stefania
Lombardo (agronomo) è estremamente chiara,
esso va ricondotto ad un’unica causa: “La manutenzione errata o intermittente
del patrimonio arboreo negli anni. Le potature sono segni ormai lontani e gli
interventi che su molte piante risultano essere necessari sono ben più drastici.
Ad esempio sarebbe opportuna la sostituzione di più del 50% dei lecci e dei tigli del viale
principale, in quanto quasi tutti attaccati da carie. Le capitozzature fatte
negli anni passati, i cui segni sono ben evidenti, determinano, dal punto di
vista dell’arboricoltura urbana e di buona gestione del patrimonio arboreo,
l’impossibilità di recupero di queste piante, che sembrano vegetare in salute,
perché verdi, ma inevitabilmente minate nella stabilità
strutturale.”(*)
Alla situazione critica del
parco di San Salvi, oggi si aggiungono altri fattori negativi per il sistema
ambientale e del verde di questo quadrante periferico, tutti riconducibili al
Regolamento Urbanistico di prossima approvazione, che
prevede la distruzione delle ultime aree verdi esistenti in zona, in nome di
un’ulteriore espansione edilizia e di nuovi invasivi parcheggi. In opposizione a
queste dissennate previsione il nostro comitato ha presentato delle articolate
controproposte che possono riassumersi in questi termini:
-
Il parco di San Salvi dovrebbe costituire con le aree ancora libere dal cemento, un sistema del verde in funzione non solo di riequilibrio ambientale, ma anche di collegamento e continuità con l’ambiente naturale esterno alla città, nel nostro caso con il parco delle Colline e del Mensola.
-
Un’organica e variegata valorizzazione naturalistica, che partendo da un ripristino della ricchezza arborea e vegetazionale di San Salvi, da una sua corretta manutenzione che ne salvaguardi stabilità e salute, si estenda alle aree residue, anche interstiziali e di frangia (quelle che il R.U. vorrebbe dilapidare), puntando sulla messa a dimora in esse -ove è possibile- di grandi piante a vita lunga.
-
Costituzione quindi di una rete di percorsi ecologici, in grado di dare respiro al tessuto urbano, permettendo un più diretto scambio con la natura, con importanti funzioni quali quelle microclimatiche di mitigazione del calore estivo e quelle di carattere sociale per una maggiore vivibilità, favorendo, con le aree verdi di prossimità, il contatto umano e la ricreazione all’aperto.
INVITIAMO TUTTI I CITTADINI A BATTERSI CONTRO IL
REGOLAMENTO URBANISTICOIN DIFESA DEL PARCO DI SAN SALVI E DEGLI SPAZI
VERDI
(*) Relazione
agronomica e paesaggistica su incarico del Coordinamento Salvare San Salvi,
ottobre
2014
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