venerdì 22 aprile 2011

LA FINANZA CREATIVA DELL’ASL FIORENTINA: VENDERE SAN SALVI PER DEMOLIRE TORREGALLI (2)

E’ con grande stupore che apprendiamo dalla stampa (La Nazione del 17 aprile 2011) che una parte del ricavato della vendita di San Salvi dovrebbe servire per realizzare il nuovo ospedale di Torregalli, che non sarà solo ristrutturato ma addirittura integralmente sostituito da una nuova struttura.

Infatti leggiamo che “Il corpo dell’intero ospedale sarà completamente demolito e ricostruito a poche decine di metri di distanza, sul lato collina. Per iniziare i lavori a Torregalli (serviranno 4 anni per demolizione e ricostruzione), all’Azienda non importerà attendere la vendita di San Salvi, ma basterà avere ottenuto il via libera per la vendita, ovvero l’ok al cambio di destinazione d’uso”, naturalmente da parte dell’Amministrazione Renzi.

Nella video intervista allegata, il direttore dell’ASL, ing. Luigi Marroni, attento a non far riferimento alla demolizione e ricostruzione dell’ospedale, sostiene che questo progetto di ristrutturazione, pur non rientrando nell’originario piano di investimenti, “oggi sembra essere il più razionale ed economico”. E tuttavia già nel 2009 (la Repubblica 2 ottobre 2009) si aveva notizia di questa operazione, peraltro condivisa da Regione e Direzione dell’ASL.

A noi sembra legittimo avanzare invece dei seri dubbi su queste scelte, che, al contrario, riteniamo essere poco razionali e sicuramente antieconomiche. Quali sono le motivazioni che inducono a demolire un moderno ospedale, quale quello di Torregalli, ultimato negli anni ’80 e realizzato secondo i più avanzati criteri di progettazione sanitaria da un’equipe tecnica altamente competente e qualificata?

E’ sorprendente notare che solo pochi anni fa, in occasione dell’ampliamento e della ristrutturazione dell’ospedale, si parlava con entusiasmo di “rinascita” di Torregalli, di rilancio di una moderna struttura ospedaliera, mentre oggi, dopo interventi costati ben 27 milioni di euro, se ne prospetta la demolizione. Anche se questa dovesse essere limitata alle sole “vecchie” strutture, il mantenimento di quelle più recenti unito alla costruzione dei nuovi padiglioni, ci sembra ugualmente inaccettabile e non meno oneroso dell’abbattimento totale, visto che sul sito dei progettisti leggiamo: “i nuovi elementi architettonici sono progettati come un naturale proseguimento del costruito preesistente di cui costituiscono un’addizione che mira a creare un intero unico e coerente.

Ribadiamo quindi che la costruzione di questo nuovo fantomatico ospedale di Torregalli porta con sé un doppio danno alla città, ossia non solo la distruzione di un ospedale già funzionante, ma anche la privatizzazione speculativa del Parco di San Salvi. Francamente non riusciamo a capire quale possa essere il vantaggio per la collettività, cui vengono sottratti spazi e servizi pubblici per finanziare questa nuova costruzione, peraltro non prevista ma inserita all’ultimo momento nel piano finanziario dell’ASL. Ricordiamo che lo stesso direttore Luigi Marroni, nel 2005, definiva Torregalli un “ospedale che per numero e servizi offerti è un fiore all’occhiello della nostra sanità.

La rottamazione di ciò che a tutt’oggi è funzionante ci sembra l’ennesimo spreco di risorse pubbliche che invece potrebbero essere gestite in modo sicuramente più oculato.

La città può continuare a sopportare tutto ciò?

(2 - SEGUE)


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