sabato 4 ottobre 2008

ULTIME DA SAN SALVI

Comitato ”San Salvi chi può”
comitatosansalvi@email.it

AI PRIVATI IL MEGLIO DI SAN SALVI
AI CITTADINI LE BRICIOLE !!!

Nel “Piano di recupero dell’area di San Salvi” varato dal Consiglio Comunale l’area dell’ex Ospedale Psichiatrico viene letteralmente sbriciolata, come apprendiamo dalla stampa (La Nazione Firenze 25 sett. 08 pagg. II e III).
Nonostante le numerose “Osservazioni” presentate a suo tempo al Piano Urbanistico Esecutivo da parte di cittadini, comitati, associazioni, l’UNITARIETA’ storica e urbanistica del parco non è rispettata (unitarietà ben delineata nell’ articolo di Donatella Lippi, docente di Storia della Medicina, nella pag. III).
Viene fatto a pezzi tutto il Parco: “verrà costruito (sottolin. nostra) un pezzo di città normale (sottolin. nostra) con aree verdi, residenze, scuole, servizi pubblici”. Sono parole dell’assessore Biagi. Del resto nel Piano Strutturale San Salvi non è nemmeno considerato parco, ma appunto città normale, cioè edificabile.
Le Osservazioni sono state largamente disattese, come le pubbliche assemblee e il Consiglio di Quartiere aperto richiesto da più di 400 cittadini del quartiere.
Si chiedeva che San Salvi diventasse il centro civico del quartiere 2, che venisse salvaguardato il Parco intero, non alcune “aree verdi” di esso, evidentemente con sparizione di altre; si era contrari soprattutto alla speculazione privata che inghiottiva 1/3 dell’area; si riteneva in contraddizione con l’indispensabile decentramento dei servizi la costosa palazzina nuova per la direzione generale ASL, con auditorium di 500 posti da vendere per convegni e simili, deprecandola anche per il traffico che inevitabilmente comportava, e soprattutto per la sua non giustificata grande dimensione e il carattere intrusivo in uno spazio simmetricamente ordinato; i parcheggi previsti venivano considerati inopportuni in quanto attrattori di traffico.

Ebbene nel Piano di recupero agli appartamenti privati sono destinati 9.200 mq anziché 11.500: una lieve riduzione della zona sottratta all’uso pubblico e comunque un consistente aumento della circolazione di mezzi privati di chi vi risiederà; la palazzina potrà venire costruita; i parcheggi ci saranno, con posti di superficie diminuiti a favore di quelli interrati. Hanno senso di pura consolazione la prevista piazza e il percorso pedociclabile, invece ha valore positivo che almeno Villa Maria, uno dei padiglioni di San Salvi, è stata preservata ad un utile uso pubblico: anziché residenza privata diventerebbe centro per l’autismo e centro assistito per anziani, sempre che la ASL non abbia altre precedenze nel restauro.

Qualche briciola di miglioramento dunque è stata gentilmente concessa.
Resta invariata la sostanza: il cosiddetto “recupero” di San Salvi, se attuato dall’ASL, sottrarrà zone verdi e alberature all’uso pubblico e proprio in coincidenza con la diminuzione di queste fonti di purificazione dell’aria il Piano approvato autorizza l’incremento del traffico, cioè l’inquinamento. Si alimenta inoltre il dissolvimento dell’ importante testimonianza storica, protetta dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, di che cosa era nelle intenzioni e nella realizzazione architettonica la cittadella manicomiale fiorentina. San Salvi infatti concentrava in sé, come scrive Donatella Lippi, “assistenza, didattica e ricerca” e consente finora “una prospettiva di lettura integrale della complessa rete di rapporti che ha legato in passato l’istituzione, il medico, il folle…”

Nel frattempo, sempre dalla stampa, (Reporter Campo Marte – Cure - Coverciano, sett. 08, pag. 3) apprendiamo che a Coverciano nei 15 ettari della caserma Perotti (pari circa a 25 campi di calcio) l’esercito sceglie di far sorgere la propria “cittadella militare” con “alloggi, strutture sportive per soldati e famiglie, archivi e uffici”, in sostituzione delle strutture militari fiorentine, proprietà demaniali che verranno date in concessione a privati anche per 50 anni….

NON E’ PROPRIO L’ORA DI DIRE “ BASTA” ?

Sono inaccettabili queste frenesie da fine mandato dei (dis)amministratori di Firenze, a San Salvi come nell’area dell’ex Panificio Militare, a Campo Marte dove lo stadio Franchi dovrebbe diventare “la culla del rugby” (ancora dalla stampa), a Castello: qui Sindaco e Giunta (non tutta!) plaudono al progetto dell’ultim’ora di un megastadio, dotato anche di centro commerciale e strutture alberghiere, con sovrana noncuranza per il parco promesso, per l’accessibilità del territorio e per la popolazione che lo abita e già ora faticosamente lo percorre. Sindaco e Giunta vorrebbero subito decidere, eludendo ogni procedura imposta dalla legge, favorendo sempre e comunque banche e imprese avide di “grandi opere”, anche se si tratta di manomettere il Piano Strutturale votato dal Consiglio Comunale.

Noi auspichiamo la convocazione di un’assemblea indetta da comitati, associazioni, altre articolazioni della società civile per valutare iniziative comuni che pongano un serio ALT a questi frenetici ulteriori progetti di devastazione della città già così sconvolta dai cantieri aperti ovunque contemporaneamente, con insopportabili disagi per gli abitanti.

Nessun commento: